venerdì 18 giugno 2010


Barbara No TAV
Da un po' di tempo a questa parte pare che i debiti pubblici delle singole nazioni siano un problema, per i cittadini? No, per i mercati finanziari.
La triade delle agenzie di rating, la Fitch, Standard & Poor's, Moody's (1) decidono chi colpire di volta in volta, il grido di battaglia è sempre lo stesso: Rischio default per....e segue il nome del paese da bersagliare, o meglio, al quale far poi indirizzare le amorevoli cure del Fondo Monetario Internazionale il quale come purtroppo esempi come l'Argentina e non solo insegnano chiede pegno per il disturbo, pegno che consiste nel sorbirsi prima il predicozzo su quanto si è “spendaccioni”, che non siamo capaci a tenere i conti e che le borse poi ne “soffrono” e la mano regolatrice del mercato non riesce a ripristinare l'ordine universale...perciò, dopo aver costretto tutti i paesi dell'euro all'ennesima cura dimagrante a base di tagli della spesa sociale (non armamenti od infrastrutture inutili, certi traffici devono essere garantiti alle lobbies) e privatizzazioni i cui risultati possono essere apprezzati ogni qual volta si ha bisogno di un servizio di qualunque tipo....

Dopo il saccheggio della Grecia (3) a suon di tagli ed aumenti di tasse, si è passati a Spagna, Portogallo (qui hanno anche cominciato pesanti privatizzazioni come in Italia nel 1992) , Italia, Francia, Germania, Romania, ultimo in ordine di tempo all'Ungheria e solo di ieri al Giappone.
Chissà come mai il colpo basso messo a segno quel week end di maggio 2010, il piano salva euro da 750 miliardi ha fatto brindare solo le Borse e non i cittadini (2), chissà se ai cittadini fosse stato chiesto di salvare l'euro “costi quel che costi” come ha dichiarato il commissario europeo agli affari economici e monetari, Olli Rehn, loro spese cosa avrebbero risposto, ma nella evoluta democrazia europea non è concesso dare parola ai cittadini.

Intanto, il diabolico piano rovina-nazioni del FMI, BCE, Banca dei Regolamenti Internazionali va avanti, hanno dimostrato come i politici di tutti i paesi europei siano incapaci di gestire la spesa ed oggi il Ministro Tremonti ha dato l'annuncio che questa sarà l'ultima finanziaria nazionale (4).

La stampa non ancora imbavagliata, dato che ancora è tanto libera, non ha pensato di approfondire e chiedersi chi ha preso questa decisione, quando e come intendono attuarla e soprattutto chi redigerà le future finanziare e con quali criteri. Il bavaglio è sempre stato lì, ben piazzato visto che i nomi dei manovratori raramente spuntano fuori, quando ne parlano questi vengono spesso descritti come i salvatori delle nazioni.
Barbara

Ringrazio Voci dalla Strada, Marco Cedolin, il blog Selvas.org e Informazione Scorretta
1. Links utili per capire l'oracolo delle agenzie di rating
Perché le agenzie di rating sono quotate?
Europa: in mano alla Mafia del rating
Agenzie di rating: un conflitto di interessi irrisolto

2. Marco Cedolin Le Borse brindano ma chi paga il vino

3. In Grecia i cattivi protestano

4. Qui riporto le dichiarazioni incollandole dall'Ansa, in caso sparisse il link relativo.

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